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“Thanks for vaselina”, con Carrozzeria Orfeo si ride ma…

Thanks for vaselina
ph Federica Di Benedetto

Spettacoliamo Off

“Thanks for vaselina”, con Carrozzeria Orfeo si ride ma…

Continua a macinare sold out su sold out, a dieci anni dalla sua prima, e anche al Teatro Vascello, Thanks for vaselina di Gabriele Di Luca/Carrozzeria Orfeo

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Sono dei reietti, dei casi umani diremmo, ma forse non troppo distanti da noi gente perbene. I personaggi di “Thanks for vaselina” di Carrozzeria Orfeo, potrebbero essere una versione 2.0 di quelli “brutti, sporchi e cattivi” di Ettore Scola, ma in realtà deviano, riservando momenti di poesia e di una drammaticità che arriva anche a commuovere lo spettatore.

Del resto se Thanks for vaselina di Gabriele Di Luca – che ne cura la regia insieme a Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi, e da cui è stato tratto anche un film -, continua a macinare sold out su sold out, a dieci anni dalla sua prima, anche a Roma al Teatro Vascello dove l’abbiamo visto, un motivo ci sarà. O forse ce n’è più d’uno.

Prima di tutto gli interpreti di Thanks for vaselina. Del cast originario sono rimasti soltanto Di Luca e Setti – rispettivamente nelle parti di Fil e di Charlie -, ai quali si sono aggiunti Sonia Barbadoro, Carlotta Crolle e Pier Luigi Pasino. Tutti molto affiatati tra loro, uno più bravo dell’altro, hanno saputo alternare la comicità – sì, in Thanks for vaselina si ride davvero tanto -, ai momenti più duri, urlati, in maniera naturale, lati della stessa medaglia.

L’azione si svolge tutta all’interno del salotto di casa di Fil – che poi non è propriamente sua -, attorno al tavolo su cui lui e Charlie lavorano i prodotti delle loro fatiche: i due coltivano piante di marijuana in casa, utilizzando armadi in tela, di quelli con la zip, trasformati in piccole serre domestiche (le scene sono di Lucio Diana). E gli affari andrebbero anche bene se non fosse che non sono ancora riusciti a fare arrivare la droga in Messico: c’entra un carlino vestito da Hello Kitty, ma non vogliamo svelarvi troppo in merito.

In aiuto, ma ovviamente a seguito di insulti gratuiti di Fil al suo indirizzo, arriva la principessa cicciona Wanda (Crolle) che viene reclutata dalla squadra per trasportare ovuli in sud America. Quello che Wanda e gli altri non sanno è che in realtà sarà un nuovo perfetto elemento di questa famiglia disastrata e disastrosa. La trama di Thanks for vaselina si concentra infatti sull’addestramento – maldestro e, toh, da ridere – di Wanda a portare a compimento il lavoro, ma nel frattempo conosciamo la mamma di Fil, Lucia (Barbadoro), che lotta – suo malgrado – con la dipendenza dal gioco, e anche suo papà (Pasino), che li ha abbandonati anni prima e adesso si chiama Annalisa.

Al cinico e politicamente scorrettissimo Fil che indossa una T-Shirt dell’Uomo tigre (che lotta contro il male) – i costumi sono di Stefania Cempini -, fa da contraltare una spalla perfetta, Charlie, un attivista cialtrone che riserverà non poche sorprese, sempre pronto a difendere i più deboli, come uccidere centinaia di polli pur di privarli delle ali e andare contro il sistema delle multinazionali che le vendono fritte.

Tra una risata e l’altra, Di Luca e Thanks for vaselina trovano spazio per portare avanti una concezione del mondo per molti versi condivisibile, ed è che tutti o quasi, cerchiamo di fare le scarpe agli altri. Non importa che tu sia anaffettivo (finto), ludopatico, buonista, bisognoso d’affetto, o fanatico religioso, quando si presenterà l’occasione ci proverai a fregare l’altro, anche se vicinissimo a te. Ma tanto sarai a tua volta fregato da qualcun altro e quello da un altro ancora.

Cosa rimane di questo gioco perverso in Thanks for vaselina? Nulla, tranne l’affetto vero, dimostrato coi fatti e mai con le parole da parte del personaggio più improbabile: è l’unica pallida luce in un buio pesto, insieme alla poesia, come dicevamo. In mezzo a queste storie dure messe a confronto, Di Luca inserisce anche il momento del caffè: tutti gli attori di Thanks for vaselina con un cucchiaino fanno “suonare” in musica tazzina e piattino, rendendo ritmo e melodia in crescendo appena prima dell’anno zero, della deflagrazione che porterà a che tutto si riveli essere il contrario di tutto e ogni personaggio viri, crudele, verso una direzione impensata.

In un mondo dove chiunque cerca di prevaricare e approfittare dell’altro – chi scrive conta sull’intelligenza di chi legge e sulla sua abilità nel sostituire i termini con altri meno “a modo” ma più calzanti -, in un mondo del genere, quando questo avviene in maniera morbida, indolore, è bene ringraziare. Thanks for vaselina, appunto.

 

Credits Thanks for vaselina

Uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo

Drammaturgia Gabriele Di Luca
Regia Gabriele Di LucaMassimiliano SettiAlessandro Tedeschi

Con
Gabriele Di Luca Fil
Massimiliano Setti Charlie
Sonia Barbadoro Lucia
Pier Luigi Pasino Annalisa
Carlotta Crolle Wanda

Musiche originali Massimiliano Setti
Luci Giovanni Berti
Costumi Stefania Cempini
Scene Lucio Diana
Una produzione Marche Teatro / Carrozzeria Orfeo

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