Musica
Massimo Ranieri, eleganza e fascino d’altri tempi in scena
Ha voluto chiudere dedicando un proprio personalissimo saluto a Maurizio Scaparro, regista e critico teatrale scomparso proprio nella giornata di ieri, ma prima di tutto suo amico, Massimo Ranieri. In Calabria per le tre fortunate date del tour promozionale dell’album “Tutti i sogni ancora in volo”, uscito a fine anno, il cantante è arrivato anche al Teatro Politeama di Catanzaro con un sold out invidiabile. Diciamo pure che l’eterno scugnizzo è solito inanellare simili successi, quindi questa ulteriore conferma non ha meravigliato più di tanto, se l’aspettavano tutti. Con buona soddisfazione da parte degli organizzatori de L’Altro teatro, venerdì sera a Catanzaro per una delle prime, se non la primissima volta, tra l’altro colpiti in questi giorni da un grave lutto, con la perdita di uno degli storici soci fondatori, Enzo Noce.
Forte della sua partecipazione all’ultimo Sanremo – dove è stato ospite di una serata, insieme a Albano e Gianni Morandi, per il momento di maggiore qualità dell’intera edizione, a nostro parere -, al Politeama Massimo Ranieri si è fatto accompagnare dalla sua solita super band – uno su tutti il grande percussionista Arnaldo Vacca -, per circa tre ore filate di concerto, senza sosta, divertendo ed emozionando come sempre.
Sebbene i brani nuovi siano stati inevitabilmente quelli meno conosciuti, dalle poltrone gli spettatori hanno partecipato con entusiasmo ad ogni esibizione, lasciandosi andare a canti a squarciagola, con improbabili duetti con lui, che si definisce non a caso un “cantattore”. Mostrando la consueta atleticità, sempre più invidiabile con il passare degli anni, Ranieri ha accennato balletti, è salito sul pianoforte, ha giocato con le sue musiche con quella eleganza d’altri tempi che è anche sintomo di chi ha legato la propria vita al palcoscenico.
Non sono mancati, tra i brani snocciolati, aneddoti sulla sua vita, privata e professionale, così come i ricordi di grandi amici e artisti che gli sono stati a fianco. Per citarne uno, Ranieri ha ricordato Bruno Lauzi, del cui brano “La mia mano a farfalla”, Giovanni Calone – questo il suo vero nome – ha fatto una versione nel nuovo disco. Dalla tracklist di quest’ultimo ha proposto “Canzone con le ruote”, “Di me di te”, “È davvero così strano”, “Questo io sono”, “Lasciami dove ti pare” e “Lettera di là del mare”.
Va da sé che i brani che hanno riscosso più successo, però, nella scaletta proposta anche al Politeama, sono stati quelli “storici”, dalla immancabile “Rose rosse” alla meravigliosa “Vent’anni” e poi ancora “Mi troverai”, “Se bruciasse la città”, “La vestaglia”, “Luna rossa” e “Anema ‘e core” di Murolo – il secondo degli encore -, “Pigliate ‘na pastiglia” e “Tu vuo’ fa’ l’americano”di Carosone, “Quel che si dice” di Aznavour, “Resta cu mme” di Modugno. Tra le ovazioni di tutti, l’ardire di qualcuna che si è lanciata in complimenti dai palchetti, e una signora che è riuscita a raggiungerlo per abbracciarlo e dargli un mazzo di rose – rosse, manco a dirlo -, l’entusiasmo dei presenti è stato in crescendo fino al saluto finale, con “Perdere l’amore”, primo dei due bis scelti per salutare un pubblico in festa.