MigraMenti/residenze
Badolato, ora tocca alla danza con Ilenia Romano al lavoro
Domenica 29 ottobre Ilenia Romano presenterà la performance in pubblico. L’inizio è per le ore 18.30
Prosegue il nostro racconto delle residenze teatrali del progetto MigraMenti, al Teatro comunale di Badolato (Cz), a cura della compagnia Teatro del Carro. Ricordiamo che ogni residenza sarà seguita da un osservatore/tutor che pubblicherà un diario specifico sul lavoro seguito su Spettacoliamo.it e Ateatro. Dopo Clara Varano e Mimma Gallina, questa volta tocca alla nostra Carmen Loiacono che seguirà lo studio di Ilenia Romano.
BADOLATO – Ilenia Romano al lavoro per MigraMenti. Non ci si ferma mai, dalle parti del Teatro comunale di Badolato (Cz): in questi giorni ad “abitare” la struttura è la terza residenza di quelle del 2023 promosse dal progetto MigraMenti della compagnia Teatro del Carro al Teatro di Badolato (Cz).
Dopo il lavoro di Elvira Scorza su “Itinerario della mente verso Thomas Bernhard” – ispirato all’omonimo libro di Martino Ciano -, e l’originale “Pay-per-view” del duo vicentino Alessandro Businaro – Stefano Fortin, adesso è il turno di Ilenia Romano. È stata lei ad aggiudicarsi il posto della categoria Danza previsto dal bando: a selezionarla tra le numerose domande arrivate al Teatro del Carro è stato proprio il coreografo Virgilio Sieni, con cui la compagnia collabora da anni. Dopo MigraMenti infatti, Ilenia sarà, dal 9 al 18 novembre, al Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni Cango, per ultimare il suo lavoro e presentare la sua performance il 19 novembre alla Palazzina Indiano Arte di Firenze. A Badolato invece la performance aperta al pubblico sarà domenica 29 ottobre alle 18.30.
Il progetto che Ilenia ha presentato con la sua candidatura al bando è “My ever changing string”, la trasformazione in danza di un’opera di culto della musica contemporanea internazionale, una suite per strumento solo in quattro parti di Stefano Scodanibbio, virtuoso contrabbassista marchigiano, scomparso una decina di anni fa lasciando un’eredità non indifferente, portata avanti dai suoi numerosi allievi.
Il titolo della suite è “Voyage that never ends”, e pare sia stato ispirato dal progetto editoriale di Malcom Lowry, mai realizzato in realtà, un ciclo di romanzi di cui scrisse solo il primo, “Sotto il vulcano”. Il lavoro di Scodanibbio, durato una ventina di anni (dal 1978 fino al 1998, anno di pubblicazione del “Voyage”), è una ricerca di suoni, una esplorazione delle potenzialità del contrabbasso, suonato a mani libere, con corde a vuoto, pizzicate, che si articola in quattro momenti: Voyage Started, Voyage Interrupted, Voyage Continued, Voyage Resumed.
«Una corda di contrabbasso ha una vita propria? – si è chiesta Ilenia Romano – Si scorda, tende, si contorce, vibra… Trova la sua personale accordatura e procede per escursioni termiche, muta con l’arido e con l’umidità. I suoi moti interiori la sfregano, la percuotono, la pizzicano. E intanto, i suoi umori producono timbri dentro una rete di movimenti estemporanei», spiega la stessa Romano nella scheda di presentazione del progetto.
Il progetto complessivo prevede la creazione di un assolo di danza di circa un’ora, diviso nelle 4 parti che compongono la Suite, tutte autonome e allo stesso tempo legate da un filo drammaturgico comune. Ogni parte avrà un carattere specifico, in dialogo coi colori e le peculiarità delle singole partiture, di cui verranno messi a fuoco i caratteri legati ai parametri del suono (altezza-timbro-tempo-intensità) che saranno oggetto della ricerca e della composizione coreografica. In realtà nello specifico programma di lavoro di Badolato, Romano si concentrerà esclusivamente sulle prime due parti, di cui la prima è la più lunga con i suoi 23 minuti circa di durata.
C’è da dire infatti che Ilenia ha già presentato l’ultima parte, la quarta, in occasione dell’omaggio alla memoria di Micha Van Hoecke, coreografo belga, nel primo anniversario della sua morte, nel 2022. I riscontri positivi ottenuti in quella occasione l’hanno spinta ad approfondire il suo studio ed ampliarlo alle prime tre parti.
Ma c’è una particolarità: sebbene l’opera sia stata eseguita numerose volte da parte del compositore, non esiste una partitura definitiva, nel senso che è inverosimile “una codificazione fissa ed esatta del pezzo” – come spiega chiaramente il contrabbassista Dario Calderone -, cioè non è stato possibile trascrivere in una notazione precisa. È un po’ la stessa cosa che vuole fare Ilenia Romano con il suo “My ever changing string”.
«My ever changing string è un lavoro di sperimentazione sul rapporto in assonanza-dissonanza-risonanza tra movimento e partitura musicale – spiega ancora Romano nella scheda del progetto -. Il suono di un unico “strumento corpo” intesse un dialogo estemporaneo col suono del contrabbasso di Stefano Scodanibbio in assolo. La ricerca mira alla creazione di un linguaggio del corpo che evochi immagini, stati e suggestioni partendo dalla concretezza di “azioni fisiche musicali”, facendone emergere gli aspetti energetico/drammaturgici».
«Declinando il “suono visibile” del movimento in relazione al “suono udibile” della musica, ne indago le molteplici possibilità formali, di senso, d’immaginario. Il progetto prevede la creazione di un assolo composto da 4 parti di diversa lunghezza, tutte autonome e allo stesso tempo legate da un filo drammaturgico comune. Ogni parte avrà un carattere specifico, in dialogo coi colori e le peculiarità delle singole partiture, di cui verranno messi a fuoco i caratteri legati ai parametri del suono (altezza-timbro-tempo-intensità) che saranno oggetto della ricerca e della composizione coreografica».
Chi è Ilenia Romano
Danzatrice, autrice, formatrice, Ilenia Romano si laurea con lode presso l’Accademia Nazionale di Danza. Da interprete si confronta con: Pina Bausch, Jacopo Godani, Wayne McGregor, Ismael Ivo, Robyn Orlin, Les gens d’Uterpan, Micha Van Hoecke, Danse ensemble opera studio/Giovanni Di Cicco, Compagnia Zappalà Danza (danzatrice e assistente). Oggi collabora con Compagnia Adriana Borriello (danzatrice e assistente) e con Aldes, Associazione lucchese di danza e spettacolo, di Roberto Castello.
Dal 2015 al 2020 è coreografa associata a Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza. Nel 2016 vince il bando “L’Italia dei Visionari” di Kilowatt Festival. Nel 2018 è tra i coreografi di Anghiari Dance Hub. Dal 2019 ad oggi è tra i coreografi del progetto Crossing the sea (Dance On– International Dance Exchange under the Hong Kong Arts Festival@Cattle Depot Creative Hub 2019 e Ramallah Contemporary Dance Festival 2022). Nel 2022 è docente di tecnica contemporanea ai di Da.Re. e ai corsi propedeutici dell’Accademia Nazionale di Danza. È coreografa in produzioni del Teatro Stabile di Catania (2020/’21) e del Teatro Nazionale di Genova (2022/’23).