30mag20:3022:00Canto alle vite infinitePrimavera dei teatri 2023
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CANTO ALLE VITE INFINITE – prima nazionale – 70 minuti drammaturgia, regia e interpretazione di Elena Bucci luci Loredana Oddone registrazioni, drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti assistente
Dettagli evento
CANTO ALLE VITE INFINITE – prima nazionale – 70 minuti
drammaturgia, regia e interpretazione di Elena Bucci
luci Loredana Oddone
registrazioni, drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti
assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri
scene Nomadea
costumi Marta Benini
grazie a Marco Sgrosso
produzione Le belle bandiere
con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune e Teatro Comunale di Russi
I miei quaderni, il computer, la mia memoria sono affollati di ritratti di persone che mi guardano e
chiedono di essere raccontate. Nel corso dei miei viaggi, durante le repliche, quando cammino per
strada, non riesco ad esimermi dall’osservare. Cado dentro le vite degli altri fino a perdere me stessa
e per uscirne devo scuotermi come da un sogno. Come accadde molti anni fa, quando scrissi lo
spettacolo ‘Autobiografie di ignoti’, ambientato in un bar che somiglia a una nave in partenza per
nuovi mondi, all’improvviso mi accorgo di avere accumulato un piccolo patrimonio di drammaturgie
che si vanno quasi costruendo da sé. Quando Laura Palmieri mi ha chiesto di registrare in diretta per
Radio 3 ‘Autobiografie di ignoti’, nella mitica Sala A di Via Asiago 10, ho scoperto che un bel gruppo
di creature si era installato nella mia memoria e voleva affacciarsi al teatro. Ho capito che era il
momento di prendermi uno spazio di creazione come quello che mi portò a creare quello spettacolo,
che nella sua lunga vita mi ha portato tante appassionate adesioni. Ora le facce, le voci, le vite
diventano imperiose e mi chiedono di essere raccontate, vissute, trasformate. Infatti tutto quello che
osservo non viene mai restituito come mimesi della realtà, ma le vite si incrociano, si mescolano,
così come i volti, gli sguardi, i timbri vocali, il modo di muoversi. La realtà si trasforma in un mondo
inventato dove trovano spazio i conflitti di potere, lo scarto tra vocazione e costrizione ad un lavoro
non desiderato, gli strazi d’amore, i sogni, le passioni perseguite con tenacia che diventano reali, le
vie verso la saggezza o la follia, le ingiustizie e i riscatti, la paura e il coraggio. Come se tutto questo
non bastasse, aumenta l’entropia del disegno drammaturgico l’esistenza di un mio archivio audio
video di ritratti: un fabbro novantenne che lascia mestiere e bottega senza avere trovato un
apprendista, una bambina che non si rassegna a crescere, donne in cerca di identità, uomini dal
destino speciale, e frammenti di vite che chiameremmo normali se non ci accorgessimo subito,
guardandole da vicino, che normale nessuno lo è, per fortuna, ma meravigliosamente eccezionale,
sghembo, storto, sovversivo, nel bene e nel male. Il mio corpo diventa strumento, si allarga e si
stringe, diventa di uomo, donna, bambino, invecchia, ringiovanisce.
Osservo attraverso il teatro il mondo disorientato che mi circonda, i diritti umani che saltano, le
guerre che ci inseguono sempre più da vicino, i luoghi del potere abitati da creature che somigliano
a bambini lasciati soli, la ricchezza sfrenata di alcuni a prezzo della miseria di molti. Crescono le
domande, si moltiplicano le visioni, le vite si fanno infinite, sia nel numero che nella loro permanenza
nella mia memoria. Racconto storie piccole ma alludo alla storia grande che ci assale e che di esse è
intessuta. Affido al teatro e alle arti, oggi più che mai, il compito di raccontare il presente illuminando
i suoi legami con il passato e lanciando luminose visioni del futuro. Qualsiasi cosa accada, siamo la
fabbrica dei sogni che potrebbero diventare reali. Raccontando quello che vedo, trasformato dalla
mia immaginazione, spero di lasciare intravedere anche quello che ora non so vedere. Attraverso
quello che conosco, spero di evocare il mistero di tutte le storie che non conosco, piccole e grandi,
che mi arrivano in un sussurro, ancora incomprensibile ma potente, da quel coro di umanità alla
quale la voce non si dà mai. Canto alle vite infinite. (Elena Bucci)
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Data
(Martedì) 20:30 - 22:00
Location
Teatro Sybaris - Castrovillari (Cs)
Organizzatore
Scena Verticale